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La mostra di treni d’epoca

Il Deposito Rotabili Storici di Pistoia ha riaperto i battenti al grande pubblico,  vi sono esposte macchine a vapore e treni storici in manutenzione. Completati gli interventi di recupero architettonico e funzionale dell’antica officina di manutenzione delle locomotive, è stato inaugurato il 20 ottobre 2017, alla presenza di Mauro Moretti e Luigi Cantamessa, presidente e direttore della Fondazione FS, nata nel 2013 per preservare e valorizzare l’immenso patrimonio di storia e di tecnica delle Ferrovie dello Stato.

Nel primo weekend di apertura al grande pubblico del 7 e 8 aprile 2018 si è registrata un’affluenza di oltre 10.000 visitatori. Gruppi di appassionati giunti dall’Italia e dall’estero, famiglie al gran completo, nonni e nipoti, semplici curiosi, tutti incantati ad osservare i numerosi mezzi storici esposti: la gru ferroviaria che solleva una locomotiva fuori uso, la piattaforma in moto per le operazioni di giratura di una vaporiera; gli stand allestiti dagli infaticabili volontari delle associazioni locali con fotografie, plastici, modelli e pubblicazioni di argomento ferroviario.

Il Deposito pistoiese è un luogo d’altri tempi, nato per mantenere viva la memoria di una tradizione secolare, quella della locomotiva a vapore, gigante dal muso nero rumoroso e sbuffante che suscitava perplessità e incuteva terrore. Con un investimento di oltre 4 milioni di euro, la Fondazione FS ha coronato un sogno che le amministrazioni locali inseguivano da anni, restituendo agli antichi splendori le due officine, gli uffici, la nuova sala convegni e lo spazio verde circostante. Dei 12 siti di cui la Fondazione dispone per il ricovero e la manutenzione dei treni storici, la struttura pistoiese è una delle più antiche e prestigiose: è la più importante d’Italia nelle potenzialità d’intervento sulle macchine a vapore ed è assolutamente competitiva con le poche strutture simili esistenti ed attive in Europa. Si tratta di una produzione industriale unica, anzi, di una forma di artigianato avanzato che denota un’arte e una perizia oggi, purtroppo, in via di estinzione.

La mostra di treni d’epoca

Entrato in esercizio nel 1864 parallelamente all’apertura della linea ferroviaria Porrettana, il Deposito ha visto, in oltre 150 anni di vita, il passaggio e l’evoluzione di numerose locomotive FS, a vapore, diesel ed elettriche, che venivano mantenute in efficienza. Qui è ampiamente documentata l’evoluzione del trasporto su rotaie in Italia attraverso le industrie operanti nel settore: Ernesto Breda e Officine Ansaldo, Fiat e OM sono i marchi ben visibili sui rotabili. Dalle locomotive a vapore alimentate a carbone, alle automotrici diesel, meglio conosciute come “littorine”, al primo ETR, l’elettrotreno che negli anni ’30 stabilì il record di velocità superando i 200 chilometri orari. Allora l’Italia era all’avanguardia nel settore dei trasporti (ed era forte il bisogno di dimostrarlo) attraverso la produzione di macchine che nelle varie epoche hanno rappresentato il culmine dello sviluppo tecnologico ed il preludio al recente Freccia Rossa 1000, in grado di superare i 300 chilometri orari.

Vero e proprio vanto sono alcuni pezzi unici, come la 741.120, risalente agli anni ’20, modificata nel 1958, l’unica locomotiva funzionante al mondo dotata del sistema Franco Crosti, un brevetto italiano che consentiva di sfruttare al meglio i fumi della combustione per preriscaldare l’acqua prima di immetterla in caldaia, oppure la D 342.4010, l’unica locomotiva diesel idraulica rimasta in servizio e risalente agli anni ’50, quando le Ferrovie dovevano decidere quale dei sistemi diesel, idraulico od elettrico, utilizzare, propendendo poi per la seconda soluzione.

E, ancora, le uniche due littorine di anteguerra ancora funzionanti, ALn 772.3265 e ALn 556.2331, datate rispettivamente 1943 e 1936. In attesa di restauro è la 746.038, la più grande locomotiva a vapore costruita in Italia per le FS, l’ultima progettata in Italia prima della completa elettrificazione della rete fondamentale, il “gigante” delle locomotive italiane: ideata per trainare treni diretti di composizione pesante, era capace di sviluppare ben 1750 cavalli vapore di potenza e di raggiungere la velocità di 100 km orari.

Non meno importante la dotazione archivistica che presto sarà messa a disposizione, costituita da una immensa quantità di documenti relativi alle locomotive in genere, provenienti dalla sede dell’ex Servizio Materiale e Trazione in viale Spartaco Lavagnini a Firenze, dove per più di centotrenta anni sono stati progettati tutti i rotabili FS.

All’aperto, sono collocati i rotabili in attesa di interventi; dentro un capannone stanno le macchine in riparazione: in tutto una quarantina di mezzi. Un museo a cielo aperto quello del Deposito Rotabili di Pistoia dalla struttura dinamica: qui i treni storici approdano e ripartono per percorrere tratti ferroviari un tempo a rischio dismissione, oggi recuperati a scopo turistico, in un elogio della lentezza che permette di esplorare in tranquillità luoghi pieni di fascino.

Per contattare il Deposito Officina Rotabili Storici di Pistoia:

scrivere a info@fondazionefs.it 

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